Il livello di educazione finanziaria delle nuove generazioni è adeguato al momento storico in cui viviamo? Come si ottengono le informazioni specifiche e come mai sempre più giovani si avvicinano al mondo finanziario, è una moda o un interesse reale per il proprio futuro? Ad oggi risulta che i cosiddetti “nativi digitali” rifuggono dai classici sistemi bancari tradizionali per avvicinarsi alle forme alternative, informandosi autonomamente per imparare come gestire il proprio patrimonio e investendo anche in prodotti finanziari attraverso app di facile utilizzo, che permettono di investire in modo semplice e sicuro.
Fino a poco tempo fa, gli investimenti erano una questione che riguardava solo le classi più agiate e che richiedeva un’importante disponibilità economica oltre che a un alto livello di educazione finanziaria. Oggi invece le nuove tecnologie consentono di aggirare entrambi questi ostacoli: risorse web, social media e influencer hanno semplificato di molto le modalità di apprendimento e introdotto nuovi canali di informazione sul tema. I broker online, dal canto loro, stanno facilitando sempre di più l’accesso al mercato azionario, investendo per esempio nell’educazione finanziaria dei propri clienti, nello sviluppo di prodotti facili da usare e nell’abbassamento dei costi e dei minimi di accesso che permettano di investire anche a chi non ha accumulato ancora grandi capitali.
A chi è nuovo nel sistema del mercato dei capitali è importante dimostrare che non è così complesso come sembra: parte del lavoro delle fintech consiste proprio nell’eliminare le convinzioni errate, come quella che gli investimenti siano molto complicati e quindi solo per gli addetti al settore. I risparmi delle famiglie italiane stanno perdendo valore giorno dopo giorno e con un’inflazione come quella attuale il valore di questi risparmi è destinato a cadere in picchiata; allo stesso tempo i problemi demografici e l’incertezza sul sistema pensionistico stanno instillando negli italiani il desiderio di far fruttare i propri risparmi. La combinazione di questi fattori, insieme all’incremento dell’educazione finanziaria, fanno sì che la crescita delle fintech non sia un “se”, ma un “quanto rapidamente”. A questo proposito, durante la pandemia, la Consob ha notato un notevole ingresso di nuovi investitori privati nei mercati finanziari, arrivando a quota 34% nel 2021, contro il 30% del 2019, e un abbassamento dell’età di questi utenti.
Ora, grazie al digitale, recarsi di persona in banca per pianificare i propri investimenti non è più necessario e in più le banche tradizionali non tengono sufficientemente conto delle esigenze dei clienti per quanto riguarda l’autonomia decisionale e l’interazione digitale. Tirando le somme, una buona educazione finanziaria è essenziale per evitare di commettere errori nella gestione dei propri risparmi.
È dunque necessario che i nuovi attori nello scenario moderno si attivino nella diffusione di contenuti utili e pratici. Infatti, molte fintech stanno già utilizzando i loro canali per spiegare in modo didattico i diversi prodotti e servizi a cui si può accedere grazie ai nuovi strumenti, e come ci si deve comportare in un ambiente che fino a poco tempo fa era sconosciuto ai più.